Giulio Alessio Raia - Consulente Finanziario - Banca Widiba
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Covid19 e mercato nel 2020

26/2/2021

 
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Nei primi mesi del 2020 si è presentata nel mondo una nuova epidemia: il Coronavirus, che ha portato ad una grave crisi sociosanitaria e ha colpito di conseguenza anche l’economia e il mondo della finanza. Il Covid19 ha cambiato il modo di vivere e ha avuto impatti diversi a seconda delle aree geografiche e dei settori. Il 2020 è stato un anno pieno di sorprese, il mondo in meno di due mesi è stato messo in ginocchio da questa nuova pandemia, la disoccupazione ha raggiunto livelli molto elevati, ci sono stati molti lockdown.
Ponendo l’attenzione sul mondo della finanza gli investitori hanno dovuto fronteggiare dati preoccupanti, paura e disorientamento. Durante tutto il 2020 ci sono state molte incertezze sulle prospettive economiche globali, queste hanno provocato forti flessioni sul mercato azionario. A causa di queste flessioni ci sono state molte incertezze, ma fortunatamente gran parte degli investitori e delle aziende ha avuto una capacità positiva nel fronteggiare tutto ciò che il Covid19 ha innescato. Possiamo scomporre il 2020 in 4 periodi particolari:
  1. Gennaio-Febbraio: i mercati obbligazionari e azionari stavano crescendo e continuando quello che stavano facendo nel 2019, però già si presentavano un aumento della volatilità complessiva. A fine febbraio si sono registrati i primi cali dei mercati globali, grande aumento della volatilità a causa dell’inizio nel mondo della pandemia.
  2. Marzo: durante la prima settimana di lockdown il principale indice azionario italiano ha registrato una flessione da inizio anno del 36,6%. Dall’inizio del lockdown si è avuta una forte volatilità sia sui titoli azionari europei che nordamericani. Nel primo trimestre del 2020 i mercati azionari hanno subito una forte perdita, hanno vissuto uno dei momenti più difficili ma gli stessi hanno recuperato molto velocemente.
  3. Aprile-Ottobre: nel corso di questo periodo la pandemia ha dato una tregua, ci sono stati meno contagi e questo rallentamento della pandemia ha permesso un rialzo dei mercati azionari, bisogna pur sempre ricordare che i mercati sono rimasti per la maggior parte liquidi e che le negoziazioni sono continuate anche nei giorni più difficili poiché si puntava ad avere una soluzione in tempi brevi per risolvere la crisi sociosanitaria del Coronavirus. Le famiglie oltre avere la preoccupazione per la disoccupazione hanno dovuto fare i conti con la necessità di avere un risparmio precauzionale. L’attività economica dell’euro è risalita ma non ha raggiunto i livelli del pre-Covid19. Per quanto riguarda invece gli altri principali mercati globali hanno recuperato gran parte del terreno perso in precedenza. Purtroppo, nel mese di ottobre il Covid19 ha portato a numerosi nuovi contagi e di conseguenza ne hanno risentito anche i mercati finanziari che hanno visto aumentare la volatilità nuovamente.
  4. Novembre-Dicembre: l’arrivo dei vari vaccini ha fatto ben sperare, infatti le azioni globali hanno registrato in chiusura un guadagno del 12% dall’inizio dell’anno, un risultato nel complesso buono durante una tale pandemia. La ripresa è dovuta principalmente alle aziende nel settore tecnologico; quest’ultimo durante la pandemia è stato cruciale e già negli anni addietro si stava facendo strada, per il futuro si prevede una grande svolta per questo settore.
Dal punto vista economico non si può negare che il 2020 sia stato un anno da dimenticare, ma allo stesso tempo la pandemia ha fatto da accelerante per la ripresa dei mercati azionari, infatti, nonostante ci sia stata una flessione molto evidente, ha chiuso l’anno in positivo.
Nonostante ad oggi si inizi a vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel molte economie continuano a risentire della grave crisi sociosanitaria, Usa e Cina hanno ripreso la corsa e corrono presso i livelli economici preCovid19, mentre l’Europa è in grave difficoltà a causa dei frequenti lockdown, i paesi emergenti al momento si trovano ancora in piena crisi con aumenti dei malati e crolli economici. Se da una parte il 2020 è stato l’anno del settore tecnologico, con l’avvento della pandemia il 2021 è improntato sulla finanza sostenibile. L’arrivo della pandemia ha fatto sì che ancor di più gli investitori si interessassero alla protezione dell’ambiente ad una nuova società. Nel 2020 già si sono fatti strada i fondi ESG, ma nel 2021 si sono affermati. Secondo i dati registrati da inizio anno i comparti azionari ESG hanno avuto una raccolta di 75 miliardi pari al 32% del totale, i comparti obbligazionari hanno raccolto il 28% in più rispetto al settore tradizionale e i bilanciati hanno raccolto il 44% in più dei tradizionali. Tutto ciò è dovuto oltre che agli effetti della pandemia anche alla grande offerta di strumenti sostenibili che sono stati lanciati sul mercato. Il tema della finanza sostenibile interessa maggiormente gli investitori europei.
Dal punto di vista economica in Italia si prevede che entro la fine del 2021 il PIL cresca del 5% circa, inoltre nonostante i diversi lockdown si spera che con il completarsi dei vaccini e con i sussidi per le famiglie la situazione economica italiana migliori nettamente.

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Giulio Alessio Raia - Consulente Finanziario Iscritto all'Albo Unico dei Consulenti Finanziari (OCF) del. n. 713 del 18/12/2015; Pianificatore Finanziario Economico e Patrimoniale Certificato UNI ISO 22222:2008; REA: NA – 947012; P.IVA 08269571215; Ufficio Consulenti Finanziari: Via Alessandro Scarlatti 201, 80127 Napoli (NA); Studio Privato: Corso Vittorio Emanuele 222, 80034 Marigliano (NA)